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ECCO LA TERZA EDIZIONE DI "MASSERIE SOTTO LE STELLE "

ECCO LA TERZA EDIZIONE DI "MASSERIE SOTTO LE STELLE " - Mondopressing Luglio 2013

Masserie sotto le Stelle”,un appuntamento serale con la Puglia rurale, è stato festeggiato  per la terza volta, Sabato 22 giugno , in concomitanza con l'arrivo dell'estata, in oltre sessanta Masserie Didattiche di Puglia, che al tramonto si sono animate di manifestazioni, cene, musica e grandi luminarie. Dal Gargano al Salento, la notte bianca delle Masserie Didattiche ha fatto rivivere le tradizioni contadine legate alla raccolta del grano, la grande ricchezza , insieme alla vite e all'ulivo , di questa parte delle Puglie.

 La  rete delle Masserie Didattiche, istituita e riconosciuta con L.R. n. 2/2008 sono un circuito di oltre 100 aziende agroalimentari ed agrituristiche che offrono al turista curioso  la possibilità di assistere alle tradizionali attività produttive, senza dimenticare le visite culturari e artistiche della regione e la buona cucina. 

 

L'area delle Politiche per lo Sviluppo Rurale della Regione Puglia, in collaborazione con l’Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti, ha fortemente voluto e patrocinato questa bella iniziativa insieme  all’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizo Nardoni, e ha preparato per il pubblico programmi diversi, ma sempre a strtto contatto con la natura , come  laboratori didattici, degustazioni di prodotti tipici, percorsi naturalistici, musiche e danze della tradizione, spettacoli teatrali, mostre, osservazioni astronomiche.

 

Per far conoscere da vicino il territorio e toccare con mano la realtà agricola pugliese e le sue eccellenze  sono stati organizzati tre  press tour con  tre differenti itinerari per gruppi  di giornalisti della stampa nazionale ed internazionale della durata di tre giorni . Tour brevi, ma molto intensi per vedere di persona   bellezze naturalistiche, luoghi ricchi di storia,  gustare  sapori di Puglia attraverso l’attività delle Masserie Didattiche.

Anch'io ero tra i fortunati giornalisti che hanno partecipato al tour della Daunia e ho vissuto la notte sotto le stelle nella masseria Irene della famiglia Mansueto.

 

MASSERIA DIDATTICA IRENE Località Contrada Tertiveri, 44 71032 Biccari (Fg) Tel. . . Fax (0)881 526064 www.masseriairene.it

 

 

 

 

 

MONTECARLO SBM COMPIE 150 ANNI

La località di Montecarlo compie 150 anni  e la sua nascita è dovuta ad una ispirazione  della madre del Principe Carlo III, principessa Carolina e sotto  l’egida del suo fondatore, François Blanc, nasce la “Société des Bains de Mer et du Cercle des Etrangers à Monaco”, conosciuta oggi come Monte-Carlo SBM.
A seguito degli sviluppo di stabilimenti inclusi nella Société des ..Bains de Mer venne costruito un nuovo quartiere sulla sommità dell’altopiano Spélugues, denominato Monte-Carlo nel 1866.

Una importante  realizzazione fu il  nuovo Casinò inaugurato nel 1863 con accanto, successivamente,  l’Hotel de Paris e un ristorante, il Cafè Divan (che in seguito prese il nome di Cafè de Paris) e Les Termes Marins, un centro dedicato al benessere e alla salute. Queste attività con il passare  del tempo conseguirono un notevole successo per il prestigio nella qualità dei servizi offerti alla clientela raffinata.

Lo sviluppo proseguì con il rifacimento della piazza del Casinò, il Golf Club e il Monte-Carlo Country Club dedicati agli sport terrestri mentre il Monte-Carlo Beach si rivolgeva ai piaceri balneari e lo Sporting d'Eté si occupò del mondo dello spettacolo. Proseguendo nello spirito innovativo furono rinnovati nuovi palazzi  come l’Hôtel Hermitage  o costruiti Monte- Carlo Bay Hotel & Resort. Per il settore divertimento ricordiamo la famosa discoteca Jimmy’z o il Buddha-Bar. François Blanc e lo staff che perpetua il suo lavoro a Monte-Carlo SBM. Si tratta  dei primi imprenditori a offrire un’esperienza “totale” da resort, e non solo un luogo di villeggiatura.

Oggi, il gruppo Monte-Carlo SBM è considerato uno dei principali operatori nel settore dei giochi e leader europeo nel turismo di lusso a Monaco e collabora da sempre con i più importanti eventi sportivi come il Gran Premio Automobilistico F1  nonché  incontri, dibattiti, convegni culturali del Principato.

Per celebrare il suo 150° anniversario Monte-Carlo SBM è stato realizzato per il 2013 un ricco calendario di appuntamenti per un turismo di lusso per trasmettere la filosofia basata del complesso del resort  “tutto, subito, in un unico luogo”.  Tra i numerosi eventi citiamo, fra l’altro, l’iniziativa del Nouveau Musée National de Monaco (NMNM), di “Monacopolis”.. Una mostra che ripercorre le diverse azioni intraprese nel processo di urbanizzazione e di espansione di una città leggendaria, interamente dedicata al piacere e divertimento. Villa Sauber con la nascita del quartiere emblematico di Monte-Carlo: 600 mappe storiche, per lo più provenienti dagli archivi di Monte- Carlo SBM, dimostrano il permanente stato di rinnovamento del territorio.

Da segnalare che Il 23 marzo scorso si è svolto il “Ballo della Rosa” che ha dato il via alle celebrazioni al motto di «Bal de la Rose du Rocher», una serata che ha reso omaggio al passato e al presente, un invito a celebrare la perennità di un sogno creato da Monte-Carlo SBM 150 anni fa.  Il 2 aprile, giorno effettivo dell’anniversario del lancio dell’azienda, Monte-Carlo SBM ha raccontato la sua storia, rivelando i tesori dei suoi archivi in un libro-evento: “Rêves, de la Société des Bains de Mer à Monte-Carlo SBM”.

Il weekend segnerà inoltre l’inizio della stagione artistica estiva con lo Sporting Summer Festival, che sarà inaugurato da Rod Stewart, seguito per tutta l’estate da una varietà di artisti internazionali che prenderanno parte ai festeggiamenti  che già in passato ha ospitato alcune delle più grandi voci del mondo dello spettacolo.

Ovviamente non mancheranno offerte speciali e sorprese a tema: benessere, gastronomia, vita notturna, arti performative, cultura , sport. Il programma ufficiale presenterà anche un eccezionale concerto della Monte-Carlo Philharmonic Orchestra, con ospiti speciali il 5 luglio all’Opéra Garnier. Nel corso dell’estate, le terrazze del Casinò accoglieranno un cinema all’aperto.

Dopo una giornata di sole e relax, lasciati gli abiti balneari le serate monegasche diventano protagoniste  dall’ora dell’aperitivo con spettacoli dj e concerti sino all’alba.

Al Sea Lounge la festa inizia già alle 16, con le selezioni musicali dei due resident dj, che si alternano ai piatti con una miscela delle hit del momento. All’ampia scelta di cocktail unici e champagne, si affianca un nuovo concept «sushis live», nonché una straordinaria variazione sul tema della pizza bio firmata Paolo Sari, chef executive del Monte-Carlo Beach.

Dal 6 luglio al 19 agosto, sul palco della Salle des Etoiles dello Sporting Monte-Carlo si alterneranno grandi big della musica leggera , Rod Stewart, Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Rihanna, Deep Purple, Mika ed Elvis Costello e molti altri, per un viaggio senza tempo nel mondo delle sette note.

E per gli amanti del gioco la febbre non conosce orari a Monte-Carlo, che ospita uno dei più leggendari Casinò del mondo, in una cornice architettonica imponente e sempre magnifica. Inaugurato nel 1863, ancora oggi la sua offerta è la più importante e la più completa d’Europa. La storica Salle Blanche, recentemente ristrutturata, si è tramutata in una «lounge» prestigiosa e comodissima, con un nuovo bar dal design inconsueto e ogni fine settimana ospita gradevolissime serate musicali. Da qui si accede alle nuove terrazze esterne dove i tavoli da gioco armonizzano alla perfezione il verde dei tappeti da gioco e il blu del Mediterraneo.  

ma MONACO e' anche cultura e  CELEBRA PICASSO.

Dal 12 luglio al 15 settembre  il Grimaldi Forum prepara un grande evento con la mostra " Monaco celebra Picasso", per rendere omaggio nel  40° anniversario della scomparsa a un artista di fama internazionale.
 I curatori della mostra offrono una nuova prospettiva della sua grande  produzione artistica,mostrando  i legami del Maestro con la Costa Azzurra presenti nei suoi quadri, per la maggior parte sconosciuti al grande pubblico,  provenienti da una notevole collezione privata.

Due tematiche illustreranno questa mostra che esporrà  oltre 150 opere: La prima, "Picasso e la Costa Azzurra" porterà i visitatori in giro per Antibes-Juan-les-Pins, Golfe-Juan, Mougins, Cannes, in una regione che ha  attratto Pablo Picasso nel periodo estivo, tra il 1920 e il 1946, per i suoi colori, per la luce mediterranea, il mare e il lungomare fonti di ispirazione delle sue tele. La seconda, "Picasso nella Collezione Nahmad" metterà in luce i capolavori dell'artista che rappresentano un ruolo essenziale in questa collezione unica, per la sua dimensione e la sua qualità, costituita da Ezra e David Nahmad nel corso degli ultimi 50 anni.
I curatori della mostra sono Jean-Louis Andral, direttore del Museo Picasso di Antibes, Marilyn McCully, esperta riconosciuta di Picasso e lo scrittore Michael Raeburn con la quale ha collabiorato nella stesura di  molti libri dedicati a Pablo Picasso.
 Sponsor della mostra  è la Compagnie Monégasque de Banque. 

 

Carlo Torriani e Annamaria Demartini

MONTECARLO SBM COMPIE 150 ANNI - Mondopressing Luglio 2013

UNA FAVOLA MODERNA IN UN PAESE DA OPERETTA

UNA FAVOLA MODERNA IN UN PAESE DA OPERETTA - Mondopressing Luglio 2013

C’è un castello con il principe e la sua famiglia. Ci sono le case medievali e le banche-paradiso. Ma il Liechtenstein, micro Paese lungo 25 Km e largo 12 - poco più di Manhattan - ha anche montagne, piste da sci e bellissimi sentieri immersi nel verde. 

La sua ridotta superficie ne fa il quarto Stato più piccolo d’Europa dopo la Repubblica di San Marino, il Principato di Monaco e la Città del Vaticano. Il Liechtenstein si trova nell’Europa centrale tra la Svizzera e l’Austria ed è quindi senza sbocco sul mare. Conosciuto per essere un paradiso fiscale, questo Paese è in realtà una piacevole, ma poco conosciuta meta di vacanza sia in estate che in inverno. Racchiude paesaggi montani davvero spettacolari come Malbun (23 chilometri di piste da sci), villaggi pittoreschi e foreste lussureggianti. I monti del Liechtenstein sono splendidi anche nella bella stagione, attraversati come sono da 400 chilometri di sentieri. Una bella sorpresa per chi ama la montagna d’estate e per chi ancora non conosce questa realtà. Ma non è tutto. Questo piccolo Paese ha anche un cultura effervescente, festival musicali di spicco e buonissima enogastronomia (il caldo vento fohn fa maturare eccellenti uve da vino). Tutto il Liechtenstein è un affascinante “mix” di modernità e tradizione, a cominciare proprio dalla sua capitale Vaduz. Nel suo centro, circondato da monti alberati e dominato dal fiabesco castello, dimora dei principi regnanti, convivono case medievali e il sorprendente cubo di basalto nero lucido del Museo dell’Arte o Liechtenstein Kunstmuseum - l’emblema architettonico del Paese -  un museo nazionale d'arte moderna dove si tengono mostre di artisti contemporanei. Ideato dagli architetti svizzeri Morger, Degelo e Kerez, è stato inaugurato nel 2000. La facciata è stata realizzata con materiali quali il cemento tinto di nero, il basalto e ciottoli di fiume colorati. Grazie alla particolare lavorazione, le superfici generano un vivace gioco di riflessi e giochi di luce. (www.kunstmuseum.li) 

Il Liechtenstein sorprende anche per la ricca offerta di istituzioni culturali e manifestazioni dove convivono le antiche tradizioni locali e una vita culturale varia perché fondata anche su scambi internazionali. Concerti, spettacoli teatrali, di danza, insieme a musei, gallerie, atelier, alla letteratura e alla cinematografia, costituiscono un’importante attrattiva per gli amanti della cultura e dell’arte. A Vaduz, oltre al museo appena descritto, c’è il Museo Nazionale o Liechtensteinisches Landemuseum. Suddiviso il 42 sale, propone esposizioni a tema  dedicate all’archeologia, alla storia, al Medio Evo e alla vita contemporanea www.landesmuseum.li. Agli appassionati della filatelia piacerà Museo dei Francobolli o Briefmarkenmuseum, dove sono esposti francobolli rari del Liechtenstein, documenti storici e oggetti che ricordano la storia della Posta www.philatelie.li Completano la città varie biblioteche e una cattedrale.

   
   

E’ inoltre una stazione termale e una città ricca di locali alla moda, alcuni dei quali risalenti al periodo della Belle Epoque. Suggestivo è il rito del thè del pomeriggio, presso le terme, con la possibilità di scelta tra le varie tradizioni, giapponese, cinese o thailandese. 

Curiosando qua e la…

Se il Liechtenstein non esistesse bisognerebbe inventarlo…

è l’unico Paese al mondo ad aver assunto il nome della persona che ne aveva acquistato il territorio.

Questo minuscolo Principato - tra il Reno e le Alpi austriache - e poco più ampio del lago di Como, è governato da un Principe (Hans-Adam II del Liechtenstein), il cui casato è annoverato tra le famiglie nobiliari più antiche d’Europa. Oggi anche una famiglia di imprenditori di successo.

Il castello Vaduz (restaurato nel secolo scoro) risale a circa settecento anni fa. Dal 1712 è di proprietà dei Principi che vi risiedono dal 1938, per cui non è possibile visitarlo. Un castello in stile composito perché costituito da un nucleo medioevale su cui si innestano due ali, una rinascimentale e una neoclassica.

Il Liechtenstein non ha un aeroporto internazionale ed è raggiungibile dalla Svizzera con un autobus locale. Zurigo è a circa un’ora di treno.

È un Paese che ha basato sul sistema bancario le proprie fortune (15 le Banche che vi operano). Detiene il PIL pro capite più alto del mondo. E poi? Strano ma vero, è il più grande esportatore mondiale di dentiere.  

La lingua ufficiale è il tedesco, la valuta il Franco Svizzero. La Festa Nazionale è il 15 Agosto. Il cerimoniale pubblico della Festa prevede una funzione religiosa sul pianoro del Castello a cui fa seguito un aperitivo al quale possono partecipare tutti gli abitanti. La serata si conclude con uno straordinario spettacolo di fuochi d’artificio.

La maggior parte dei visitatori si ferma nel Liechtenstein giusto il tempo per scattare qualche fotografia del castello e per farsi mettere un timbro ricordo sul passaporto. Un vero peccato, dal momento che il Paese – come accennato - offre una quantità di bellezze naturali davvero straordinaria, date le sue dimensioni.

Se deciderete di proseguire oltre Vaduz, scoprirete gli splendidi paesaggi alpini di questa insolita nazione, che vi darà l’impressione di non essere poi tanto piccola… 

Dove mangiare e dove dormire

Park Hotel Sonnenhof -  Mareestrasse,  29 – Vaduz – 4232390202 –  - www.sonnenhof.li

Questo prestigioso hotel è un magnifico quattro stelle Superior, la cui accoglienza è davvero unica. Le camere sono arredate un buon gusto e molto curate anche nei dettagli: offrono la massima tranquillità, tutti i comfort e bellissimi panorami. Il ristorante, curato personalmente dal proprietario dell’albergo, propone una cucina che è un “laboratorio” di capolavori di arte culinaria, delizie che accarezzano il palato e gli occhi per la gioia dei buongustai. Golosa e accattivate la prima colazione. Il parco è splendido, molto ben attrezzato e con angoli di “pace”. La piscina interna è perfetta per ritemprarsi dopo una giornata passata all’aperto. L’hotel è dotato anche di un centro congressi, attrezzato per garantire efficienti riunioni di lavoro. 

  Stefania Bortolotti

SI PARLA ANCORA DEL VINO DEL CANTON TICINO

Eccoci ancora in  Canton Ticino con Cristina Thompson e Francesco Tettamanti, il direttore di Ticino Wine, per degustare i vini di due famose cantine : Delea e Tamborini.
Il titolare Angelo Delea ci accoglie nella antica cantinua,dove scoppietta un bel fuoco nel grande camino di pietra che ci riscalda in una giornata che ci ricorda l'autunno, anche se siamo in primavera inoltrata ,e ci racconta dei suoi vigneti  situati in aree particolarmente favorevoli del Ticino,e dell sue produzioni.
L’azienda estende il proprio raggio d’attività a quattro tenute: la Fattoria l'Amorosa a Gudo: quattro ettari piantati a Merlot, Cabernet Franc e Sauvignon che ospitano anche ulivi, manzi Galloway, dieci camere, una suite e un’osteria con enoteca.
Ai piedi del monte San Giorgio l’antica masseria il Castello di Cantone a Rancate accoglie in aggiunta Syrah, Chardonnay e Sémillon. Ultima acquisizione di casa Delea, la Tenuta Paleari situata a Quartino si affianca coi suoi otto ettari coltivati a Merlot, Pinot Nero, Chardonnay e Sauvignon ai vigneti di Cavigliano, prevalentemente piantati a Chardonnay.
La voglia di rinnovarsi e la ricerca di nuovi prodotti ha spinto il proprietario ha creare la nuova e modernissima distilleria con quattro caldaie di rame a vapore del 1932  che produce pregiate grappe di monovitigno  e l'acetatia, unica nel suo genere,   per la produzione di aceto balsamico di uva Fragola ticinese.  Presso la cantina di Losone è possibile ammirare un  piccolo museo della vinificazione. 
Enrico Grisetti,  direttore commerciale e il titolare Angelo nella splendida cantina dello stabilimento di  Losone che funge anche da museo del vino,   hanno proposto  in degustazione , insieme a ottimi affettati e formaggi ,  un  ottimo spumante  la cui produzione con uve Merlot Pinot Nero e Chardonnay   con il metodo charmat lungo  è iniziata nel 1995 con fermentazione naturale in autoclavi.  
Accanto alle  bollicine un bel Bianco Ticinese Castello di Cantone, DOC di Rancate. Un uvaggio composto da uve chardonnay, sauvignon e sémillone dal carattere aromatico, elegante  con  note minerali. Un vino di 12,5 vol pieno e ricco di sapore e tipicità. 
Dopo l'antipasto consumato in modo cosi originale è stata la volta di assaggiare, nel  ristorante del pianterreno dell'azienda,rustico ma chic nello stesso tempo,  un ottimo risotto con aceto balsamico, accompagnato da un San Carlo riserva 2009 e un Merlot Carato frutto di un'accurata selezione e scelta delle migliori uve di vecchio ceppo (oltre 20 anni). Lungo intinamento e macerazione fino a 30 giorni. Elevaggio in barriques bordolesi nuove da 400 litri di legno Nevers e Allier. Un merlot in purezza dal carattere elegante, ricco e persistente in particolare il Caratto. Di 12,5 gradi il primo e 13 il secondo entrambi adatti all'invecchiamento e di grande struttura e tipicità.

Vini e distillati Delea

via Zandone, 11  -  casella postale 1044

6616 Losone  - Canton Ticino – Svizzera 

Tel.   -  Fax  

   -  www.delea.ch

 
Lasciata Delea, ripercorriamo  nuovamente la piana di Magadino già granaio del Canton Ticino e bonificata, come ci ha spiegato il direttore Tettamanti verso la  fine  dell'800' , oggi, abbandonata la coltivazione dei cereali, è diventata  zona industriale e via dei passaggio di frontalieri italiani e di turisti diretti nel locarnese, superiamo il  Monteceneri per recarci alla tenuta di  San Zeno,  sede di  Tamborini vini. 

 

La tenuta di San Zeno si trova nel Comune di Lamone a 5 Km a nord di Lugano. Si compone di 5-6 ettari di vigneti intensivi coltivati a Merlot, Chardonnay e Sauvignon bianco,e una piccola  parcella è destinata alla produzione del Cru "Costamagna" la cui resa è molto limitata e viene prodotto solo nelle migliori annate.Le  colline rivolte ad est sonocoltivate a Chardonnay e Sauvigon Blanc usati  la produzione del bianco "Mosaico". Al di fuori dalla tenuta si trovano altri vigneti:il "Comano",con una superfcie di 15 ettari e la parcella per la produzione del "Vignavecchia".  
 Mattia Bernardoni, nipote oltre che braccio destro di Claudio Tamborini, ci accoglie nella cantina e ci racconta che l'azienda vitivinicola  è stata fondata e diretta nel  1944 da  Carlo Tamborini  con sede a Lamone (Ticino, Svizzera),Alla morte del nonno  Carlo  è subentrto il nipote  Claudio Tamborini.
 

L‘azienda è rimasta ancora a conduzione familiare, e dà lavoro a  una trentina di persone , impegnate nella cura dei vigneti, nella  produzione, amministrazione e vendita.
 

I vigneti  si trovano tutti nel Canton Ticino , esattamente  a Comano, a Lamone , a Gudo, a  Neggio  e a Castelrotto . 
Claudio Tamborini è senza dubbio uno dei più famoci e conosciuti viticoltori del Cantone , la sua passione per il vino è una lunga passione iniziata in famiglia e ora tramandata alla figlia Barbara e al nipote Mattia, una passione che ha prodotto  eccellenti risultati in  qualità  e quantita,   e gli ha fatto ottenere  parecchi riconoscimenti, come l’ultimo,in ordine di tempo al Grand Prix du Vin Suisse, dove  è stato incoronato produttore dell’anno 2012 .

 

 

I vini degustati sono stati : Merlot 2011 in purezza vinificato in bianco dal colore giallo chiaro con riflessi verdognoli. Il profumo è quello del frutto delicato con note aromatiche che ricordano il miele d'acacia e gli agrumi. Il sapore è sapido, di buon corpo , gradevolo come  aperitivio. e per accompagnare sia  pesce, che salumi e formaggi freschi. 
Ottimo anche il  San Zeno Mosaico Ticino Doc cuvèe. " Mosaico" perchè  è il risultato di molteplici esperimenti durati un decennio.  Un vino dal colore giallo paglierino tenue e limpido con leggeri riflessi verdognoli dal profumo intenso, persistente e complesso, floreale e fruttato, con sentori di agrumi come  pompelmo e frutta esotica che si fondono con il dolce del miele d’acacia. Di ottima struttura dal sapore ricco, fruttato, con sentori già percepiti al profumo.  Sapido e minerale, con un finale a ventaglio in crescendo di aromi. Adatto  ai primi piatti a base di pesce, crostacei, carni bianche con salsa bianca, formaggi maturi a pasta molle, funghi.
Per i rossi la scelta è caduta su  un Vallombrosa 2010 di 13 gradi, merlot del Ticino  in purezza affinato negli acciai dal colore rosso rubino intenso e dal sapore  leggermente speziato, ma persistente, con accenni di frutti di bosco. Ottimo dopo 5-6 anni di invecchiamento   si sposa bene con carni rosse,selvaggina e formaggi stagionati. 
Penultima degustazione con  un San Domenico 2011 di 13,5 gradi, fermentato in botti vincitore del premio  merlot Ticino 2011.  Dal colore rubino intenso come intenso il profumo accompagnato da sentori di  bosco di  bacche  e di marasca, speziato con una leggera nota di vaniglia. Vino corposo,  sapido , dai tannini morbidi avvolgenti e adatto a primi piatti mediterranei, trae il suo nome dalla  tenuta " San Domenico"di Neggio,luogo difficile da raggiungere per cui soprannominato "Malcantone".
Ed ecco l'ultimo vino : Castelrotto 2009 riserva , merlot in purezza con affinamento di 18 mesi in barriques premio  Medaglia d'oro per l'edizione" Mondial du Merlot 2012" di provenienza dell'omonima tenuta Castelrotto.Vino dal  colore rosso rubino scuro,  con riflessi purpurei, ha  un profumo aromatico caratterizzato da note di frutta matura, spiccano il ribes, la marasca e la mora, con un sottofondo  di tabacco e di cacao.Il sapore è avvolgente e consistente, con tannini seducenti il tutto in  grande eleganza . Questo vino  è molto adatto a carni rosse  grigliate, selvaggina e  formaggi d'alpeggio ben maturi

Claudio Tamborini
Strada Cantonale 18  -  6814 Lamone
Tel. (0)  - Fax (0)
  www.tamborini-vini.ch

Annamaria Demartini

MATERA, LA CITTA' DEI SASSI

MATERA, LA CITTA' DEI SASSI - Mondopressing Luglio 2013

Bella. Unica. Inimitabile. La “Città dei Sassi” è un autentico museo a cielo aperto, dichiarata patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

 

Matera, antichissimo centro lucano, racchiude in sé tre città: una moderna e due caratterizzate da coni rovesciati “a imbuto”, appunto i Sassi. A oltre 400 metri sul livello del mare, nella parte alta delle colline – le Murge – che circondano la città, dopo il 1500 è sorta la città moderna, segnata da anguste vie nelle quali si levano chiese barocche, decorosi palazzi di sapore campagnolo e vecchi conventi. I nuovi quartieri con belle strade alberate e alti edifici sono nati dopo il 1950, in seguito all’abbandono di questi antichi agglomerati contadini che hanno resa famosa Matera. I Sassi si compongono di due grandi Rioni: quello a Nord è il Sasso Barisano (volto in direzione di Bari) e il  Sasso Caveoso (a sud), divisi al centro dal colle della Civita, l'insediamento più antico dell'abitato materano, cuore della urbanizzazione medioevale. Oggi, grazie ad un lavoro stupendo da parte delle autorità, i Sassi sono riqualificati e nuovamente abitati. Il Sasso Barisano, quasi completamente ristrutturato, ospita numerosi ristoranti e hotel. I Sassi rivivono e lasciano senza fiato soprattutto di sera quando le piccole luci di residenze, botteghe di artigiani e ristoratori li rendono come un presepe di cartapesta.

I Sassi delineano un paesaggio unico in Europa, con le case ricavate nel tufo, nella roccia, dovunque il calcare avesse potuto offrire, con il minimo ricorso all’opera muraria, un comodo rifugio. Si sviluppano a gironi: stradine attorcigliate scendono verso la gravina (una voragine creata dalla lenta erosione delle acque) e le case si ammucchiano l’una sull’altra, perché ognuna è la base dell’altra. In questa sassosa città, per secoli e secoli, i contadini, i pastori e gli artigiani vissero in una o due “stanze-caverne”, nelle quali lo spazio era condiviso prima con i muli, i cavalli e le galline, con gli attrezzi del lavoro e poi con i familiari. Una maniera di vivere che consentiva un rapporto immediato tra terra e contadino e un contatto più umano fra gli abitanti, per l’estrema vicinanza delle case, delle piazze, dei cortili. C’era, però, l’altra faccia – sconvolgente – del vivere nei Sassi: dominava la promiscuità, infieriva la malaria, l’umidità era sovrana. Nel secondo dopoguerra, la condizione degli abitanti delle grotte materane fu conosciuta in tutto il mondo. L’occasione venne offerta dal famoso libro di Carlo Levi, “Cristo si è fermato a Eboli”, nel quale il medico-scrittore, che ha voluto essere sepolto in Basilicata, descrive il mondo contadino lucano, cogliendone, pur con suggestive interpretazioni, tristezze e speranze. I Sassi prendono il sopravvento per l’inedita stratificazione di rocce modellate dalle mani, dai piedi dal fiato, dal sudore, dagli odori e dalla genialità dell’uomo fin da periodo miocenico che ne fa un irripetibile monumento unico al mondo. Una circostanza che ha chiamato in causa anche l’Unesco che a posto il suo suggello a protezione della città. Matera conta più di 155 chiesette rupestri in bilico su archi impossibili e spesso ancora affrescate. Quando il sole splende sulla città, il tufo assume una tenue patina dorata: uno spettacolo davvero indimenticabile che continua nella provincia…

 

CURIOSITA’& GOLOSITA’

 

Secondo la leggenda, il nome Matera deriva dal termine “Madre”, in onore della Madre Terra.

 

Processione della Madonna della Bruna

L’origine di questa festa, che fu istituita nel 1378 da Papa Urbano VI  e si ripete ogni anno il 2 Luglio (quindi da più di 600 anni!), è legata alla leggenda del rapimento del quadro della Madonna della Bruna da parte dei Saraceni. I pastori materani, dopo un inseguimento, riuscirono a recuperare la sacra immagine e la riportarono in città sopra un carro che, nel timore potesse venire utilizzato per tentare nuovamente il furto, fu distrutto. Il giorno della festa, la statua della Madonna viene posta su un carro costruito da abili artigiani e condotta in processione. Il carro, preceduto dal popolo e scortato dal clero e da cavalieri in costume medievale, percorre le vie della città, dalla chiesa di Piccianello fino al Duomo. Dopo che, sul piazzale antistante il Duomo, i cavalieri hanno fatto tre giri intorno al carro, la statua viene portata in chiesa, mentre la folla si getta sul carro e compie il cosiddetto “stracciamento”, demolendolo rapidamente e riducendolo in pezzi che ognuno cerca di portarsi a casa. La festa, ricca di folclore, di musica, di luminarie, si conclude a  tarda notte con fuochi d’artificio. “La Madonna della Bruna” è la Protettrice della città di Matera.

Info: www.madonnadellabruna.com

Pier Paolo Pasolini scelse questi luoghi per ambientare molte scene del suo capolavoro cinematografico “Il Vangelo secondo Matteo”. I paesaggi mistici della Murgia ben si adattano ai cineasti per ambientare il loro film alla ricerca della spiritualità come “La Passione di Cristo”, interpretato da Mel Gibson. Luoghi perfetti per ricostruire le ambientazioni dell’antica Galilea.

 

Il MUSMA è il più importante museo italiano interamente dedicato alla scultura. Si trova nel suggestivo palazzo Pomarici ed è l’unico museo in grotta al mondo. Qui si sperimenta una perfetta simbiosi tra le sculture e alcune tra i più caratteristici luoghi scolpiti neo Sassi di Matera. www.musma.it

 

La “Cappella Sistina” dell’arte rupestre si trova a pochi Km da Matera, lungo la via Appia antica, in una delle gravine che solcano l’altopiano della Murgia. La Cripta del Peccato Originale è in una cavità rocciosa a strapiombo su una rupe di calcarenite. Qui, la sapiente mano del “Pittore dei Fiori di Matera”, ha narrato scene dell’antico e del nuovo testamento in un ciclo affrescato risalente al  IX sec. d.C.. www.criptadelpeccatooriginale.it

 

Il Parco della Murgia che circonda Matera è ricco di grotte e si importanti elementi naturali. La presenza dell’uomo è documentata fin dal Paleolitico, come comprovano i ritrovamenti in alcune grotte e le tracce dei villaggi trincerati nel Neolitico.

 

La cucina della città ha come caratteristica di base il peperoncino rosso piccante che ha dato origine a un primo piatto singolare, i ”maccheroni di fuoco”, bucatini o paste grosse conditi con una salsa a base di olio, peperoncino e aglio pestati nel mortaio. Sempre tra i primi piatti, i gustosi ravioli con ricotta e i “minuiche”, spaghetti corti bucati fatti in casa con un ferro apposito, conditi con sugo e pomodoro, cime di “cola” (cavolfiore verde) e pecorino grattugiato. Ottimi, tra le specialità locali la “ciaudedda”, piatto rustico fatto con fave, patate, cipolle, carciofi stufati con olio e pancetta e la “ciamotta”, a base di patate, peperoni, melanzane fritti e poi cotti lentamente con pomodoro e poco aglio. Tra i piatti di pesce: tortiera di baccalà e patate – con baccalà lessato messo in forno, a strati, con fette di patate, pane grattugiato, origano, pezzetti di aglio, il tutto cosparso di olio – e la “scapice”, preparata con acciughe fresche fritte e coperte da una marinata a base di aceto, aglio, menta e peperoncino piccante. E poi? Agnello in casseruola; “pecorelle” (lumache) in salsa a base di pomodoro, aglio, origano, olio; “pignata” di pecora – carne di pecora cotta in un recipiente di argilla con patate, cipolle, pomodori, soppressata e sedano – sono tra i piatti di carne più caratteristici della città. Numerosi ed ottimi di formaggi: provolone, pecorino, scamorza, ricotta e mozzarella. Buoni i dolci: “copete”, pasticcini di mandorle tritate racchiusi in ostie e cotti in forno; frittelle alla lucana, di farina bianca e semolino profumate con alloro; “grano dolce” da servire freddo in coppette, a base di frumento, chicchi di melagrana, gherigli di noce, scagliette di cioccolata e vino cotto bolliti insieme. Tra i vini, da assaggiare il rosso Aglianico Val Brandano.

Dove gustare queste “golose” specialità a Matera?

 

 

La Gatta Buia – Via Margherita 90/92 – /256510

 

Baccanti – Via Sant’Angelo , 58-61 – /333704

 

Il Novecento – Via Santo Stefano, 31 – /1975417

 

La Talpa – Via dei Fiorentini, 167 – /335086

 

Osteria Pico – Via Fiorentini, 42 – /240424

 

 

 

Dove dormire

 

Hotel Italia – Via Domenico Ridola, 5 – 75100 Matera - /333561 – www.albergoitalia.com – e-mail:

La posizione è assolutamente strategica: nel cuore della città e a pochi passi dall’intreccio del centro storico. Questo hotel a tre stelle super, dall’ambiente familiare ed accogliente, offre un soggiorno ideale al turista che vuole scoprire la città, ma anche per chi arriva per lavoro. Le camere sono 46: alcune si affacciano sui Sassi e dalle quali si gode di un panorama davvero mozzafiato, oppure di una vista sui tetti della città e sulle colline che circondano Matera. Comodità, comfort e tranquillità sono assicurati. Il ristorante-gourmet “Il Basilico”, signorile e ricco di charme, è uno dei ritrovi più quotati della città: i piatti tradizionali, curatissimi, sono delle autentiche golosità gastronomiche che appagano vista e palato e sono innaffiati dagli ottimi vini consigliati ad hoc secondo i cibi scelti. Allettante e golosa anche la prima colazione dove non manca la creatività per “coccolarsi” fin dal mattino… Attento ed efficiente il personale.

 

                                                                                Stefania Bortolotti