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Il curioso caso di Benjamin Button

a cura di Annamaria Demartini


Film veramente interessante, candidato a 13 Oscar,che ingiustamente è stato sconfitto da "The  Millionaire " ricevendo solo 3 premi minori.  Tuttavia il film è un trionfo ai botteghini italiani e del resto del mondo.
Deluso dal mancato premio Brad Pitt in una intervista rilasciata al settimanale " Chi" si rifugia nella famiglia e nella paternità,che reputa i valori più importanti della vita. 
"Il curioso caso di Benjamin Button" è la storia di un uomo che nasce vecchio ottantenne e va a ritroso nella vita , incapace di fermare il tempo e consapevole della sua data di morte.
Il film è tratto da un racconto di F. Scott Fitzgerald scritto negli anni 20, ispirato a sua volta da una citazione di Mark Twain: " La vita sarebbe infinitamente più felice se solo nascessimo a 80 anni per avvicinarci gradualmente ai 18 ".
Il film racconta la vita di un uomo non proprio comune , che nasce  nel 1860 con l'aspetto di un vecchio ottantenne  e vive una vita intensa, ricca di incontri con gente speciale e comune, in luoghi di grande interesse e bellezza, di amori trovati e perduti, gioie e dolori, inclusa la tristezza della morte.
Brad Pitt, il protagonista,insieme ad un cast di grande rilevanza, ha dato il meglio di se stesso, recitando con grande passione tutte le età della vita di Benjamin, magistralmente diretto dal regista David  Fincher.

Nei migliori cinema, da vedere.
24/03/2009 06:51 pm

Iva Zanicchi, con “Ti voglio senza amore” protagonista a Sanremo 2009

(per ascoltare la bella canzone clicca sull'immagine di Iva)

di Mirko Simionato


Iva Zanicchi è stata la protagonista assoluta del cinquantanovesimo Festival di Sanremo. Veterana del Festival, dieci partecipazioni, tre vittorie (è la donna che detiene il record di Festival vinti: ), la più anziana e la più discussa. E’ stato il Festival dei grandi ascolti e delle molte polemiche: di queste faremmo volentieri a meno, ma siamo costretti a riassumerle per raccontare quest’avventura. Premetto che chi scrive è, ovviamente, pro Iva, giudica “Ti voglio senza amore” una svolta alla sua carriera e non condivide il giudizio del pubblico di Sanremo.

Le polemiche. La prima polemica è stata di natura politica. Nei primi giorni di gennaio Pierluigi Diaco sosteneva che Iva non si sarebbe dovuta esibire, in quanto europarlamentare, e quindi la sua presenza sul palco dell’Ariston avrebbe influenzato le prossime elezioni di giugno, dimenticando che la “par condicio”, in altre parole la regola secondo la quale i candidati politici non possono apparire in televisione, solitamente scatta un mese prima delle elezioni, mentre, in questo caso, si chiedeva che iniziasse con quattro mesi di anticipo. Iva, che desiderava particolarmente partecipare a quest’edizione, in quanto ultima sua partecipazione, risponde che canta da 45 anni e si occupa di politica solo da alcuni mesi, e che parteciperà a Sanremo a proprie spese. Appare evidente come questa polemica non fosse particolarmente interessante e “acchiappa ascolti” per il gruppo di lavoro di Bonolis, particolarmente abile a “raccogliere” accuratamente tutti gli ingredienti necessari per realizzare un “mix” esplosivo di polemiche. Ecco allora arrivare le polemiche sui testi delle canzoni in gara: Povia non pubblica il testo della canzone, ma solo il titolo, “Luca era gay”, scatenando le ire del mondo omosessuale (una volta sentita la canzone, invece, ci si renderà conto che c’è ben poco materiale su cui arrabbiarsi o polemizzare) e la Zanicchi con “Ti voglio senza amore” alimenta doppi sensi e ilarità nei confronti di una signora di una certa età che, nel corso della sua carriera, si era contraddistinta per aver cantato temi sociali e che, oggi, osa parlare di sesso. Questo episodio c’impone di fare un salto indietro al lontano 1965, quando Iva presentò a “Un disco per l’estate” il brano “Accarezzami amore”; in quell’occasione cantava “non parlare più, accarezzami” e fu censurata dalla Rai per il testo particolarmente scabroso, anche se non era specificato dove la protagonista chiedesse di essere accarezzata. La canzone ebbe poi gran successo, e fu incisa addirittura in giapponese. Sono passati 44 anni, ma ancora una volta Iva deve passare sotto il vaglio della censura, in quanto stampa, tv e radio si sono morbosamente accaniti sull’analisi del testo di Fasano e Berlincioni (autori di canzoni molto famose, una tra tutte “Ti lascerò”, vincitrice di Sanremo 1989 con la coppia Oxa-Leali), giudicato troppo audace, specie se interpretato da una signora di 69 anni. Dei due autori, che sono i “responsabili” nel senso proprio del termine, nessuno ha parlato, mentre lo “scandalo” è caduto tutto su Iva, come se fosse lei l’autrice della canzone e la protagonista della storia raccontata.
Le due serate. Martedì 17 febbraio, prima serata di Sanremo, l’esibizione di Iva, avvenuta pochi minuti prima di mezzanotte (dunque in seconda serata) è stata anticipata dalla performance di Roberto Benigni che, nel corso del suo lungo monologo, ha ironizzato sul desiderio si sesso di Iva, ritraendola come un’anziana signora libidinosa, particolare protagonista di un lungo amplesso in automobile col premier Silvio Berlusconi. Quando, dopo pochi minuti, Iva si esibisce, il presentatore Bonolis e il pubblico stanno ancora ridendo sull’intervento di Benigni. Lei, nonostante l’emozione e il concepibile forte imbarazzo, canta cercando di trasmettere il vero senso del brano, ma la giuria, forse influenzata dal monologo del comico, decide di eliminarla.Due sere dopo, il giovedì, c’è la possibilità del ripescaggio da casa col “televoto”, ma l’esibizione, avvenuta quasi all’una di notte, non riesce a catturare l’attenzione dei telespettatori, evidentemente addormentatisi dopo una puntata fiume, e, per un soffio, viene battuta dal famosissimo Sal Da Vinci, molto votato dall’Italia meridionale e, in particolare, dalla città di Napoli, tanto che in finale si classificherà in terza posizione. Nel frattempo, “Striscia la notizia” solleva alcune perplessità sulla validità del televoto stesso.Iva viene dunque eliminata dalla cinquantanovesima edizione del Festival di Sanremo, che dichiara essere la sua ultima sua partecipazione. Più che analizzare i motivi dell’insuccesso della canzone, cosa sempre difficile da fare in questi casi, e non volendo abbandonarci ad altre antipatiche polemiche, cerchiamo di analizzare la canzone nel suo complesso.
Testo. Il testo è stato il protagonista di molte polemiche. La cantante racconta la storia di una donna disperata che per tutta la vita ha dato tutto agli uomini, senza, però ottenere mai amore (“ho perso troppo tempo a dare agli altri tutto restando sempre vuota dentro”), che può aggrapparsi solo ad un ultimo brivido, il sesso, (“mi fa più effetto averti dentro un letto che pensarti con falso pudore”, “una volta tanto io voglio pensare a me”), stravolgendo il testo con cui vinse Sanremo 1967 (“non pensare a me, continua pure la tua strada senza mai pensare a me”). Nonostante la protagonista sia “costretta ad inventarsi un trucco per perdere la testa”, alla fine non ci riesce, perché ricca d'amore e, ammette “Ti voglio senza amore, amore”, e quindi torna, ancora una volta, ad innamorarsi. Il brano ha un profondo significato, un metaforico ribaltamento di ruoli, il desiderio di sensazioni vere per sentirsi ancora vivi, cosa che spesso fanno gli uomini con le donne, godendo appieno della fisicità del rapporto, portando a ferire di solito la donna, che ama davvero, che sogna l'amore unico, ma sa che é pura chimera.
Appare evidente, dunque, che altre interpretazioni più maliziose e volgari non permettono di capire la canzone, andando nella direzione opposta. Nei giorni successivi all’esclusione, nei vari programmi televisivi, Iva ha cercato di spiegare l’equivoco, dimostrando, ancora una volta, d’essere impavida e autentica, e di avere, oltre alla voce, un cuore da artista, che sa scaldarsi quando crede molto nel progetto presentato.
Interpretazione. In questo festival abbiamo conosciuto una nuova Iva Zanicchi, che ha dimostrato di non essere solo “Zingara”, ma, a distanza di 40 anni da quella vittoria sanremese, di saper rinnovare il proprio repertorio con una canzone completamente diversa dal suo stile; si è rivelata abile in quella che forse è la prima canzone che mostra per davvero la versatilità della sua voce. Specie nella seconda serata, ha eseguito magistralmente una canzone non certo facile e più di “nicchia”, che popolare, di classe, ed è stata a tratti irriconoscibile.Sensuale, emozionante, sbalordiva, mirabile, grande, unica, entusiasmante, impeccabile, fantastica, … sono solo alcuni degli aggettivi che potremmo utilizzare per descrivere la performance di Iva.L'interpretazione è stata modernissima, misurata e d’ottima efficacia, pura e malinconica, la voce molto controllata, l'arrangiamento moderno (la musica è particolarmente lenta e melodica). Particolarmente concentrata, si è impegnata per dimostrare d’essere ancora una grandissima interprete, drammatizzando e rendendo credibile, nobilitandolo, un testo coraggioso.
La critica. I più critici (tra questi le coetanee Patty Pravo e Orietta Berti) hanno obiettato che ad una certa età di certi argomenti non si dovrebbe parlare, ma, poiché gran parte delle canzoni parlano d’amore, ci chiediamo cosa dovrebbe cantare una cantante non più giovanissima, forse dell’uncinetto? Tutta la stampa, invece, ha tessuto l’elogio di Iva: dal “Manifesto” (“piace a tutti noi rockettari annoiati”), al “Corriere della sera” (“una canzone inconsueta eseguita con buona enfasi melodrammatica”), dove Mario Luzzatto Fegiz dà come voto addirittura otto.
La curiosità. E’ curioso ricordare che nel 1988 la Zanicchi per più di un anno tutte le sere alle 19 cantava la storia di una donna di mezza età che vive una notte d’amore con un giovane ballerino. La canzone era “Kajal”, sigla di “Ok il prezzo è giusto”, programma che ogni giorno, sette giorni su sette, raccoglieva oltre 4 milioni di telespettatori, dai bambini agli anziani, eppure mai nessuno gridò allo scandalo, mentre oggi è “Ti voglio senza amore” ad essere interpretata in questo modo.
La delusione. La delusione non sta tanto nell’eliminazione, quanto nel modo in qui questa è avvenuta.  Paolo Bonolis è stato molto bravo a riunire sul palco dell’Ariston le grandi signore della musica italiana (c’erano tutte, mancava solo Milva, perché Mina, Ornella Vanoni e Patty Pravo erano presenti all’appello), ma, mentre tutte sono state trattate, giustamente, come grandissime dive, Iva è stata ridicolizzata, oltre che dall’intervento comico di Benigni, anche dal presentatore stesso, che ha introdotto il pezzo sorridendo, facendo intendere ai più maligni che a Iva facesse un particolare piacere scendere le scale con un bel modello brasiliano. Il conduttore, invece, avrebbe dovuto rispettare la “sacralità” della gara, limitandosi a presentare semplicemente autori della canzone e direttore d’orchestra, senza permettersi ilarità o allusioni.
La soddisfazione. Tutti gli amanti della bella musica possono rifarsi con l’acquisto del nuovo album, “Colori d’amore”, edito da Lead records. Nelle 11 tracce Iva attraversa tutti i colori dell’amore. Infatti, subito dopo l’amore disperato del festival, Iva canta “senza amore si muore”, e prosegue narrando in musica le diverse sfaccettature dell’amore. Il pezzo di Sanremo presentava solo uno di questi colori, forse il più acceso.Vedere nei negozi di musica un nuovo disco di Iva esposto in vetrina è la soddisfazione più grande, specie per tutti i fan, ai quali piace pensare di avere un piccolo merito in questo lavoro, in quanto negli ultimi anni  sono stati vicino con affetto ad Iva, chiedendo a gran voce che regalasse un disco d’inediti, e le firme prestigiose di cui è composto l’album sono una garanzia di qualità!(A cura di Mirko Simionato: Presidente dell’”Official IVA ZANICCHI’s fans Club
24/03/2009 06:47 pm