Moda & Design |
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UN CAPPOTTO ORIGINALE REINTERPRETATO DAL LANIFICIO COLOMBO
The original cashmere fleece si evolve per interpretare il cappotto “Walser”
Il cappotto “Walser” è un tripudio alla nostra terra, la Valsesia, ricca di tradizioni e di lavorazioni artigianali che fanno parte della nostra storia e della nostra cultura.
E’ realizzato nel nuovo cashmere fleece effetto spiga a rilievo ed è grigio “beula” (pietra tagliata a mano con cui si realizzavano i tetti delle case).
La linea è accostata, dolce per sottolineare la femminilità. Il collo a listino è impreziosito dal “puncetto” un prezioso pizzo fatto con l’ago nodo su nodo annoverato tra i patrimoni nazionali ed è realizzato nei colori delle lobelie e dei gerani.
L’interno è in parte foderato con un jacquard di seta che ricorda i tipici disegni.
E’ un inno alla tradizione con lo sguardo rivolto alla modernità per pensare al futuro facendo tesoro degli insegnamenti del passato.
DEBORA ZAVAGLIA A MILANO MODA DONNA
fashion Week 2014, la stilista torinese Debora Zavaglia presenta la collezione Autunno Inverno 2014/15, 4 Pretties. 4 Pretties, o anche for pretties, perché Debora è fermamente convinta che tutte le donne possano essere belle.
Ma anche four Pretties, come le quattro “Pretties” - quattro donne, quattro diverse personalità, quattro differenti stili che però condividono il mood che ha ispirato la stilista: l’incontro tra gli anni ‘70 e l’inizio del XX secolo, due periodi storici che hanno cambiato profondamente la società, l’arte e la moda. I dettagli dei primi del ‘900 si mescolano a quelli degli anni ‘70, in una coesione di forme che dà vita a una collezione in cui la sinuosità e la ridondanza dei primi anni del secolo scorso trovano nuove espressioni delle forme dei Seventies, e i colori esplodono come con i Fauves e con il movimento hippie.
Cocodì, Desi Vom Fizz, Carmilla O’dood e Giudi Barth, le quattro Pretties di Debora Zavaglia, sono quattro diverse interpretazioni di questa fusione, quattro rappresentazioni stilistiche e visive di una stessa ispirazione:
Cocodì, una donna materna e concreta, capace di difendere con coraggio le proprie idee. Una personalità socievole ma decisa, che sa come difendere il proprio territorio. Una chioccia che vive per i suoi pulcini, e che considera ogni idea, ogni progetto come un figlio a cui si dedica con amore e dedizione.
Carmilla O’Dood, una donna indipendente e sensuale, dotata di grande charme. Una mente agile, che sa muoversi con grazia tra ogni insidia e sa districarsi sapientemente tra gli ostacoli che la quotidianità può presentare. Una personalità felina, che agisce con decisione solo dopo aver analizzato la situazione, e che ottiene sempre quello che vuole.
Desi Vom Fizz, una donna sicura di sé, a proprio agio in ogni circostanza. Uno spirito libero che conta su una personalità eclettica e coraggiosa, impermeabile alle critiche ed ai giudizi. Un’armatura, fatta di esperienza e di condivisione, sempre addosso, per affrontare il mondo senza paura.
Giudi Barth, una donna amorevole e affidabile, dotata di grande altruismo, sempre pronta ad offrire il proprio sostegno a chiunque ne abbia bisogno. Un animo leale, che resta fedele a se stesso e agli altri, con un grande istinto protettivo indispensabile per difendere quello che conta davvero.
Quattro personalità ben definite, quattro donne che girano il mondo accompagnate da un animaletto che le contraddistingue: Quocca, la gallina, Nina, la gatta rosa, Madì il saggio armadillo e Carletto, il dolce carlino.
Quattro donne che seguono la stessa filosofia, fondata sulla gioia di vivere e su una spiccata femminilità – oltre che, naturalmente, sull’amore per il bello e l’unicità. La stessa filosofia di Debora Zavaglia, che collabora solo con professionisti del Made in Italy e utilizza unicamente tessuti e materiali a km 0, per creare dei capi fatti con la passione e la cura per i dettagli che da sempre contraddistinguono l’artigianato italiano.
Dettagli che rendono la collezione unica grazie all’utilizzo di bottoni personalizzati da un antico laboratorio torinese, e alle maglie in cachemire realizzate da Jolanda e Monique che rappresentano la tradizione e l’esperienza di capi lavorati “a mano in Italia con amore” - il loro motto.
E grazie, infine, ai gioielli forgiati artigianalmente dalle mani di un abile orafo, Fabrizio Bardi, che arricchiscono la collezione e regalano il tocco finale alle mise delle Pretties - che portano a spasso i loro amati animali con dei raffinati guinzagli Pomander, trasformabili in collana, bracciale o vezzo da abito a seconda del gusto o della volontà di ogni donna.
UNA STILISTA AMERICANA PER LUCIANA LITTIZZETTO
Durante la conferenza stampa del 64esimo Festival di Sanremo, Luciana Littizzetto ha sprizzato eleganza, femminilità oltre che simpatia indossando gli orecchini della nuova collezione “SunCoil” Yvone Christa New York. La scelta degli accessori non è stata casuale: i cerchi dorati della nuova collezione delle designer newyorkesi sono una spirale di eleganza su cui sbocciano piccoli fiori. Un dettaglio che ha vivacizzato il look incorniciando ed esaltando la luminosità del viso.
La griffe newyorchese è ormai celebre per aver saputo ridisegnare in chiave moderna monili che appartengono alla storia orafa, mantenendone intatte le caratteristiche di produzione totalmente artigianale insieme all'utilizzo dei materiali di più alta qualità. Dal mix di questi due ingredienti, con l'aggiunta di forme e design esclusivi, è stata presentata recentemente alla fiera di Vicenza la collezione “SunCoil”, destinata con la sua impronta retrò d'avanguardia a una donna che cura ogni dettaglio:
"SunCoil" è un mix incantevole di emozione e sentimento, dove il cerchio del sole, il calore dei suoi raggi sono la metafora della vita che va avanti,
Sanremo dopo Sanremo, tra sogno, realtà, luce e serenità. La filigrana ispira una linea di accessori easy chic, illuminata da fasci di luce, piccoli fiori e riflessi unici.
In uno scenario di argenti classici, bruniti, placcati oro e zirconi, che nello sfizio e nella sottile leggerezza i pendenti, anelli, collier, bracciali impreziosiscono il look di tutti i giorni e regalano grazia, freschezza e femminilità. Yvone Christa NY sarà presente al Super, la kermesse che inizierà a Milano sabato 22 febbraio.
WHITE MILANO EDIZIONE DI FEBBRAIO 2014
Dopo il successo dell'edizione uomo-donna di Gennaio, che ha registrato un forte incremento di buyer, White riapre le sue porte nei giorni 22-23-24 febbraio 2014 per presentare le collezioni A.I. 2014/2015 durante la fashion week milanese dedicata alla donna. I brand di abbigliamento e accessori, in tutto 463 (11% in più rispetto all'edizione di febbraio 2013) selezionati rigorosamente dal team commerciale del salone, esporranno le loro novità nelle tre location di Via Tortona 27-35-54.
White grazie alla sua formula sempre innovativa e al continuo lavoro di scouting di nuovi brand rappresenta sempre più un appuntamento imperdibile per un pubblico fashion internazionale e si conferma salone leader italiano per la donna sia per numero di espositori, che per numero di visitatori e in forte crescita nell’ultimo anno. Stagione dopo stagione il salone patrocinato dal Comune di Milano, visitato per l’edizione donna da circa 17.000 operatori del settore moda, si afferma grazie a qualità, sperimentazione e modernità.
White ha rafforzato la strategia di comunicazione sul web e sui social network attraverso la realizzazione e veicolazione di creatività e contenuti editoriali avvelandosi di professionisti del settore come Fabiola Di Virgilio, direttore della rivista on line Red Milk, uno dei web magazine più di tendenza del momento. Collaborano con White ormai da due stagioni in qualità di social ambassador Federico Poletti, Peter Cardona e Stefano Guerrini opinion leader nel settore web-fashion che interpreteranno e divulgheranno l’immagine della rassegna sui social media. Umberto Gabriele fondatore di Fashiontag, progetto che promuove i brand di ricerca attraverso una piattaforma on-line multilingue, gestirà per i tre giorni del salone un’area in Tortona 35 dedicata a blogger internazionali. Inoltre il salone continua la sua strategia coinvolgendo brand web-oriented che sanno interpretare al meglio le tendenze del momento e che diffondono in maniera virale la loro creatività. Uno tra tutti K.T.Z. Kokon to Zai con i suoi 139.000 follower su Instagram che avrà un’area speciale nella sezione basement.
Nasce a White la nuova sezione T35, nella location di ViaTortona 35, area dedicata alle aziende emergenti, nuove realtà con prodotti che mixano alta qualità e tradizione.
LA CAMICIA BIANCA SECONDO GIANFRANCO FERRE'
Camicie, camicie tutte rigorosamente bianche , ben 27, un numero casuale , come ha sottolineato Rita Airaghi, la Direttrice della fondazione Gianfranco Ferré, nella presentazione della raffinata mostra dedicata al talento e alla poetica sartoriale di Gianfranco Ferré che è visibile dal 1 febbraio al 15 giugno al Museo del Tessuto di Prato, un vasto spazio espositivo di ben 8500 metri quadrati in una vecchia fabbrica di stoffe entro le mura di Prato.
La mostra è stata o rganizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato e dalla Fondazione Gianfranco Ferré, la curatrice è Daniela Degl'Innocenti, che ha creato un percorso espositivo intorno alla camicia bianca basato sulla suggestione e la valorizzazione di elementi diversi, che fanno da corollario ai capi indossati sui manichini: disegni originali, dettagli tecnici, bozzetti, fotografie, immagini pubblicitarie e redazionali, video e installazioni.
La parte più emozionale dell'evento è rappresentato dalle 27 camicie bianche, presentate in ordine cronologico , ognuna delle quali rappresenta un'opera d'arte per la scelta del materiale : taffetà, crêpe de chine, organza, raso, tulle, stoffe di seta o di cotone, merletti e ricami meccanici, impunture eseguite a mano, che testimoniano l'architettura progettuale e la visione creativa del designer. «Progetto è la parola giusta per spiegare questo percorso espositivo - ribadisce Rita Airaghi, direttore della Fondazione Gianfranco Ferré - perché costruire dei progetti era l'iter creativo di Ferré. La scelta è caduta sui modelli dove il lavoro sul rapporto tra materia e volume è più evidente».
Nella prima sala, dopo aver superato dei pannelli formati da bianchi veli, un sistema di macroinstallazioni fotografiche mostra le sequenze delle sfilate più importanti, dal 1978 al 2007, anno della scomparsa del grande architetto-stilista e illumina in tutto il suo splendore il gusto raffinato , la maestria del grande maestro:
Un libro-catalogo edito da Skira, con ladirezione artistica. di Luca Stoppini, che ha fotografato le camicie reinterpretandole con nuovi scatti fotografici.
Da febbraio a giugno "La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré" sarà accompagnata da un calendario di eventi e attività collaterali, con un'offerta didattica destinata sia all'alta formazione nel settore della moda, sia a scuole, istituti, corsi e accademie del design, dell'architettura e delle arti applicate..
Ulteriori informazioni sulla mostra e le attività collaterali su ferre.museodeltessuto.it
Annamaria Demartini
Nella foto di L. Stoppini, la camicia "Milonga" creata da Gianfranco Ferré per l'autunno-inverno 2005.